Oggi, Tutti in Piazza!" La Nuova XX Settembre

Idee internazionali

Costo

Data

Localizzazione

Modena
DESCRIZIONE

Concorso di idee internazionali, riqualificazione di piazza XX Settembre a Modena: proposta ispirata al concetto di piazza come luogo di aggregazione sociale. Il progetto della nuova piazza XX settembre mira a coniugare la massima flessibilità degli spazi, permettendo a più funzioni di convivere o alternarsi nel tempo, a una caratterizzazione formale non timida e anzi riconoscibile, capace cioè di fissare l’identità del luogo nella memoria collettiva dei modenesi.

studio di marco

Premessa, ovvero “della piazza”

“Io quand’ero piccolo giocavo a pallone per strada!”; quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase da un nonno, un padre o un amico più anziano? E chi, della nuova generazione, può dire altrettanto? Troppo spesso nella città contemporanea in Italia assistiamo a un progressivo svuotamento nell’uso e nel significato degli spazi pubblici: da luoghi versatili capaci di accogliere le più disparate attività quotidiane, dal commercio al passeggio, dalla vita pubblica allo svago e al gioco, questi si sono via via ridotti a meri spazi di circolazione per le automobili o, soprattutto le piazze, a veri e propri parcheggi. Insomma una sorta di “parcheggizzazione” che fa sembrare le città italiane, medie e grandi, enormi depositi di automobili piuttosto che, per l’appunto, città, cioè luogo privilegiato della vita sociale dell’uomo. A questo si è purtroppo legato un secondo fenomeno, che non ha risparmiato i centri storici, cioè la mono-funzionalizzazione degli spazi, ovvero una perdita di quella complessità di usi – e quindi di utenti – che è il cuore stesso dello spazio pubblico mediterraneo: molta di quell’attività sociale che una volta vi si svolgeva, ora è confinata in spazi chiusi e regolati.
E allora, per ritrovare quella socialità diffusa e quotidiana che è l’essenza stessa della vita urbana, bisogna ridisegnare i luoghi della nostra vita collettiva, perché sappiano accogliere di nuovo quella molteplicità di funzioni e relazioni sociali che le sono proprie.

Quindi: Oggi, tutti in piazza!

Modena e il sistema delle piazze centrali

Il centro storico di Modena presenta, nel suo nucleo più centrale, un articolato sistema di piazze che, pur conservando ognuna la propria autonomia formale, offre, o dovrebbe offrire, un panorama unitario e riconoscibile.
Per facilitarne la fruizione bisognerebbe andare verso una progressiva pedonalizzazione, lasciando il traffico di attraversamento in margine all’area e consentendo l’accesso solo ai residenti e ai fornitori in particolari orari, tramite l’installazione di fittoni mobili in corrispondenza degli accessi.
Così facendo, e armonizzando i il trattamento formale degli spazi, si andrebbe configurando un vero e proprio spazio pubblico unitario per tutta la città, che possa accogliere tutte quelle funzioni capaci di far uscire la gente dalle proprie case per vivere la città come fosse casa propria.
All’interno di questo sistema articolato, ognuna delle piazze ricopre un ruolo differente. Se Piazza Grande rappresenta il luogo dell’identità storica sedimentata, lo spazio civico per eccellenza, delimitata dagli edifici simbolo della città, insomma la “Piazza” con la Pi maiuscola, piazza XX Settembre, al contrario, sembra soffrire di una mancanza di ruolo e di identità al cospetto della vicina. Bordata da un tessuto edilizio minore e molto variegato, caratterizzata da attività secondarie, necessita di una sovracostruzione, di un segno distintivo in più che ne evochi l’immagine nei cittadini modenesi. Da queste considerazioni nasce la scelta di disegnarne lo spazio all’insegna della convivialità, della giocosità dell’informalità, perché diventi naturale per tutti sentirsi in piazza come a casa propria.

La nuova Piazza XX Settembre

Il progetto della nuova piazza XX settembre mira a coniugare la massima flessibilità degli spazi, permettendo a più funzioni di convivere o alternarsi nel tempo, a una caratterizzazione formale non timida e anzi riconoscibile, capace cioè di fissare l’identità del luogo nella memoria collettiva dei modenesi. Da questa necessità ambivalente nasce il filo conduttore del progetto: se da un lato abbiamo una estrema unità e semplicità formale, per esempio nel disegno della pavimentazione, dall’altra si è scelto di caratterizzare la parte occidentale della piazza con una serie di “oggetti” che non assolvano solo alle proprie funzioni, ma che diventino anche vere e proprie sculture, “objets trouvés”, simboli veri e propri della nuova piazza.

La pavimentazione – la pavimentazione è costituita da corsi di varie dimensioni di pietra Piasentina bocciardata, scelta per il suo colore chiaro e la grana fina. Una caditoia centrale permette l’evacuazione delle acque piovane e disegna l’asse ideale della piazza.

La pensilina – l’accesso alle toilette sotterranee è completamente riconfigurato nella parte superficiale, cogliendo l’occasione per creare un manufatto che possa accogliere altre funzioni: l’accesso a un nuovo locale adibito a deposito sotterraneo e le biciclette dell’iniziativa “c’entro in bici”. Dal punto di vista formale si è ricercata la maggiore semplicità: una forma archetipica e iconica ma allo stesso tempo leggera, e materiali in armonia con quelli della pavimentazione: lastre di pietra Piasentina levigata e lucidata e lastre di piombo in copertura. Il rivestimento interno è in lastre di piombo traforate.

La fontana – la fontana del Graziosi, Al Salein, è ricollocata in una posizione che ne permette la visibilità da piazza Grande, come una sorta di invito ad entrare nella nuova piazza. Il piedistallo è ridisegnato e ampliato per farne una vera e propria “icona” e uno spazio ludico e di sosta.

Il “salotto” – un salotto di pietra, piccolo monumento alla socialità quotidiana, accoglie chi volesse fermarsi a per uno spuntino veloce, leggere il giornale o navigare in rete. La pietra e la collocazione ne armonizzano l’aspetto con il resto dell’ambiente.

I “dehors” – per le distese dei bar si è optato per una soluzione leggera, sulla falsa riga delle abitudini degli altri paesi europei, dove le “terrasses” sono costituite da semplici tavolini che vengono ritirati all’interno del locale alla chiusura, evitando il crearsi di quell’effetto “fortino” così comune ai dehors delle città emiliane e favorendo la convivialità, il conoscere e il farsi riconoscere dai passanti, elemento fondamentale della vita di comunità. Per delineare più sottilmente gli spazi si potrà optare per tappeti e insegne armonizzati in tutta la piazza.

L’illuminazione – l’illuminazione della piazza è articolata in più elementi:

a – una illuminazione a suolo, costituita da una serie di luci ad incasso digradanti all’interno della piazza, sottolinea gli accessi e manda un invito ad entrare;

b – l’illuminazione delle “icone” ne fa risaltare la volumetria e il disegno, disegnando giochi di luce e chiaroscuri sulla pavimentazione e riflessi coll’acqua della fontana.

c – gli edifici circostanti sono illuminati da una serie di lame di luce,che ritmano il susseguirsi delle aperture e accentuano i chiaroscuri delle facciate.

Le strutture temporanee – le strutture mercatali temporanee sono disegnate per poter essere facilmente e velocemente montate e smontate anche dagli stessi ambulanti. Inoltre, sono aggregabili e modulabili secondo le differenti esigenze, nonché già cablate, per evitare il pericoloso e antiestetico disordine di fili che caratterizza questi eventi. Inoltre sono previsti nella piazza otto pozzetti elettrici appositamente disegnati per questo tipo di eventi. Le posizioni dei differenti stand sono segnate a terra con elementi discreti incisi nella pietra della pavimentazione.
Uno spazio sotterraneo, adiacente a quello esistente per i servizi igienici, garantirà il ricovero in sito degli stand una volta smontati. L’accesso di trova all’interno della pensilina ed è garantito da un elevatore meccanico.
Il palco, il cui noleggio andrà previsto secondo necessità, può essere collocato sul alto est della piazza e sfruttare i pozzetti elettrici predisposti per il mercato.

La facciata commerciale – infine, per dare un aspetto unitario all’insieme, si propone una armonizzazione degli elementi di arredo dei negozi: tendoni parasole, insegne, tappeti risponderanno ad un solo stilema grafico, per dare riconoscibilità e “appeal” commerciale alle attività della zona.

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